Alla Commissione di Garanzia per l’Attuazione della Legge

Alla Commissione di Garanzia per l’Attuazione della Legge sullo

Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali

Roma

Al Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia

Roma

Al Presidente della Corte di Appello

Salerno

Al Presidente del Tribunale di

Nocera Inferiore

Alla CISL FP Segreteria Nazionale

Roma

Al Coordinatore Responsabile CISL FP Giustizia

Roma

Oggetto:dichiarazione di volontà di mobilitazione dei lavoratori del Tribunale di Nocera Inferiore con richiesta di apertura della procedura di raffreddamento e conciliazione tra le parti ex  art. 2, comma 2, legge 146/1990 come modificata dalla Legge n. 83/2000.  

La scrivente Organizzazione Sindacale dichiara la propria volontà di indire lo stato di agitazione dei lavoratori del Tribunale di Nocera Inferiore in conseguenza del mancato riscontro da parte della dirigenza dell’ufficio di reiterati interventi della CISL FP a tutela dei lavoratori in tema di:

  • Violazione della disciplina in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Con più interventi argomentati e documentati, la CISL ha posto il problema della sicurezza degli immobili in uso all’ufficio. La stessa, in particolare, ha posto l’accento sulla pessima manutenzione degli edifici ed in particolare: sull’esistenza di ponteggi non a norma; sulla caduta di calcinacci; sulla presenza di materiali fecali all’esterno degli edifici (ALLEGATO 1).  Nessun riscontro è stato dato alle segnalazioni della CISL.
  • Grave disorganizzazione del settore civile, violazione del diritto alla mansione dei lavoratori e violazione delle prerogative sindacali. Il Tribunale di Nocera Inferiore, come tutti gli uffici giudiziari del Paese, soffre di una gravissima carenza di personale, rispetto alla quale la CISL si è fatta parte diligente segnalando la gravità della situazione ai vertici del Ministero (ALLEGATO 2). La grave carenza di personale, tuttavia, è acuita dalla pessima gestione organizzativa dell’ufficio. Paradigmatica è la situazione del settore civile. Nelle cancellerie civili vige un ordine di servizio emanato nel lontano 2017, il quale attribuisce al direttore ed ai funzionari assegnati al settore la responsabilità del reparto e delle sezioni civili (ALLEGATO 3). Tale ordine di servizio (trasmesso alla CISL, in formato illeggibile, dopo venti mesi a seguito di reiterate richieste) non è mai stato attuato. Dallo stesso, infatti, nel complice silenzio dei vertici dell’ufficio, non è scaturito alcun provvedimento di disciplina delle attività dei singoli lavoratori, i quali tuttora operano senza formali e precise indicazioni sui compiti da svolgere in ufficio. Tale situazione ha creato confusione di ruoli, di responsabilità ed una conflittualità tra i lavoratori in quanto i disservizi (inevitabili in siffatto caotico contesto), deliberatamente ed ingiustamente, sono stati addebitati ai più deboli (ossia ai lavoratori appartenenti alle figure professionali inferiori) anche con inique conseguenze disciplinari.  Tutte le iniziative adottate dalla CISL per sollecitare la dirigenza ad intervenire sono risultate vane e sono state ostacolate dal comportamento reticente dell’ufficio che, si ribadisce, solo dopo circa due anni ha trasmesso, peraltro in formato illeggibile, l’unico ordine di servizio emanato nel settore civile, sì certificando la carenza di ogni altro provvedimento organizzativo del settore. Tale assunto è confermato dal contenuto del provvedimento trasmesso a questa organizzazione sindacale lo scorso 17 maggio (ordine di servizio 17/2021 – provvedimento organizzativo generale del personale amministrativo in servizio al Tribunale di Nocera Inferiore, in ALLEGATO 4), il quale si limita a delineare l’organigramma dell’intero ufficio (per ciascuna articolazione interna individua le attività da svolgere, il responsabile, il personale assegnato), tacendo sulla distribuzione  del lavoro all’interno delle singole articolazioni, sì violando il diritto di ciascun lavoratore di conoscere nel dettaglio quali attività deve svolgere,  a quali responsabilità va incontro in caso di inadempienza, cosa fanno gli altri lavoratori del medesimo settore. Sic stantibus rebus, non meraviglia la polemica sollevata da una interrogazione parlamentare in merito al rilascio in modalità telematica delle formule esecutive, consentita solo per alcuni provvedimenti, rispetto alla quale la CISL aveva a suo tempo tempestivamente e formalmente chiesto chiarimenti, anche al fine di fugare dubbi sulla imparzialità della scelta organizzativa della dirigenza, senza avere risposta alcuna (ALLEGATO 5). I termini della problematica descritta nel presente punto sono ben documentati nella nota prot. 614 del 8 marzo 2021 (ALLEGATO 6).
  • Grave carenza di personale, carichi di lavoro al limite della sopportazione, trattamento discriminatorio nella disciplina del lavoro agile in danno dei lavoratori del settore penale. La CISL più volte ha segnalato la grave situazione del settore penale ed in particolare della cancelleria dibattimentale, a causa del sottodimensionamento dell’organico, della pesante carenza di personale, degli elevatissimi carichi di lavoro individuali, del rischio di contagio da Covid-19 derivante dal sovraffollamento degli ambienti di lavoro. Nonostante la oggettiva gravità della situazione (denunciata anche nel corso delle riunioni svoltesi nell’ultimo anno, inizialmente in presenza, successivamente in call conference), non sono stati adottati provvedimenti atti a lenire le criticità. Anzi, i lavoratori addetti al dibattimento, nonostante la pandemia, hanno subito un ulteriore incremento del carico di lavoro e sono stati di fatto esclusi dal lavoro agile (riconosciuto viceversa a tutti gli altri lavoratori dell’ufficio) con grave rischio per la loro salute, come testimonia il numero di contagi da Covid-19 che si sono avuti al penale. Il predetto comportamento discriminatorio ha colpito anche i lavoratori preposti ad attività di back office e, quindi, non direttamente impegnati nelle udienze. I termini della descritta problematica relativa al penale sono documentati nella nota prot. 614 del 8 marzo 2021 (ALLEGATO 6) nonché in ulteriori documenti (ALLEGATI 7-9).
  • Violazione delle prerogative sindacali in tema di contrattazione e confronto su orario di lavoro. Pende da circa un anno una richiesta di contrattazione/confronto in tema di orario di lavoro. Tale richiesta è rimasta inevasa nonostante le reiterate sollecitazioni anche verbali poste in essere dalla scrivente organizzazione sindacale. Tale comportamento costituisce una palese violazione delle prerogative sindacali, le quali, nella vigente disciplina contrattuale (CCNL Funzioni Centrali 2016/2018), sulla materia dell’orario di lavoro, prevedono sia la contrattazione (limitatamente ad alcuni istituti) sia il confronto (ALLEGATO 10).

Tanto premesso, la scrivente Organizzazione Sindacale chiede che presso codesto ufficio sia esperita la procedura di raffreddamento e conciliazione tra le parti prevista dall’art. 2, comma 2, legge 146/1990, come modificata dalla Legge n. 83/2000 e ss.mm.ii.

Distinti saluti.

Il Capo Dipartimento                                                                             Il Reggente

    Funzioni Centrali                                                                          Pietro Antonacchio

       Nicola Merola                                                  

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