L’azienda ospedaliera universitaria di salerno verso una riorganizzazione mirata

L’azienda ospedaliera universitaria di salerno verso una riorganizzazione mirata

Il lavoro che la direzione strategica sta portando avanti per la costituzione di nuovi incarichi di organizzazione è rispettabile e indirizza l’azienda Ospedaliera verso un percorso virtuoso tendente a sanare quell’ impianto gerarchico che da molto tempo ha bisogno di indirizzi e strategie condivisibili dal mondo sanitario. “Bisogna  tener conto della gravosità delle attività sanitarie, dell’interdisciplinarietà tra i dipartimenti vari, della ristrutturazione della pianta organica aziendale e dell’organigramma “ex novo” in fase di approvazione” commentano i delegati RSU della CISL FP dell’Azienda Iannone Raffaele – Biondino Gaetano – Tortora Gaetano – Pumpo Vito – Di Pietro Bonaventura – Guariglia Antonio – Lopez Giovanni – Panzuto Pino – De Chiara Giuseppe, ed incalzano sottolineando che “seppur questo impegno determini ordine e gerarchia tra le varie aree del compar

to e tra i profili tutti, quindi modello organizzativo del tipo Top/Down, sembrerebbe parziale, ovvero per la determinazione degli obiettivi aziendali ed ottimizzazione delle risorse professionali e strutturali sarebbe necessaria una connotazione totale ed organicistica se improntata su un modello digovernance allargataprevedendo ed istituendo gli incarichi professionali. Il Reggente della CISL FP di Salerno – Pietro Antonacchio –  riannoda il discorso: “ora è tempo di passare dalle parole ai fatti concreti, ma per il raggiungimento del miglioramento delle prestazioni sanitarie, che siano queste infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonché della professione di ostetrica e dell’assistenza sociale, c’è bisogno di un Team esperto e qualificato che si assuma le responsabilità superiori, dal punto di vista dell’efficacia clinica, ossia come recita il contratto di lavoro ultimo, l’obbligo di istituire incarichi professionali specialistici ed esperti. L’integrazione di queste figure abilitanti consentirebbe non solo di aumentare le prestazioni ma renderle qualitativamente migliori e paragonabili a standard di livello internazionale ed “outcome” elevati. I delegati della CISL FP dell’ente concludono: con le professionalità di cui è dotata l’azienda: non siamo secondi a nessuno, e l’istituzione di queste figure, ognuna con le proprie specifiche competenze, sarebbe da collante tra il governo aziendale e le attività sanitarie vere e proprie, responsabilità dirette al personale dei livelli che sarebbero una matrice in un sistema sanitario complesso e che continuamente ha bisogno di standard elevati, ottimizzando le risorse umane ed economiche disponibili, migliorando i processi di cura e d’assistenza ed evitare di conseguenza la mobilità passiva verso altre realtà sanitarie regionali ed extraregionali ritenute, spesso a torto, migliori.

Il Reggente CISL FP Salerno

Pietro Antonacchio

Firme autografe omesse ai sensi
dell’art. 3 del D. Lgs. n. 39/1993

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