Piano di Zona S01-1 comune capo fila di Nocera Inferiore

Piano di Zona S01-1 comune capo fila di Nocera Inferiore: concluso con il confronto con i sindacati di concertazione territoriale per la programmazione delle attività III annualità IV PSR Regione Campania e misure di sostegno finanziati dal PNNR per le politiche sociali territoriali.

Congiuntamente le organizzazioni sindacali hanno ribadito che occorre porre in essere un confronto sul fabbisogno del personale sui fondi previsti dalla pianificazione regionale e sugli ulteriori fondi scaturiti dalla recente approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La CISL di Salerno, Vincenzo Brancaglione dichiara: Auspichiamo che l’annunciata primavera delle politiche sociali nell’ambito S01-1 possa elimimare tutte le ritrosie politiche e strumentali dei comuni aderenti (Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Roccapiemonte, e Castel San Giorgio), e far prendere consapevolezza che i servizi sociali non possono essere considerati progetti a termine, in quanto rientranti tra le funzioni fondamentali degli Enti Locali definiti dall’articolo 117 della Costituzione lettera m, che rimangono inequivocabilmente definiti livelli essenziali. Prendiamo atto del recupero di coinvolgimento delle parti sociali avvenuto con l’avvento dell’Assessore e del nuovo Dirigente di settore del comune di Nocera Inferiore, constetualmente rilevismo il distacco delle altre Amministrazioni Comunali che rimangono scientemente silenti. Per il valore di tutela costituzionale, i servizi sociali devono essere erogati con continuità e senza interruzioni, e necessitano di assetti organizzativi stabili, utilizzando nuove forme associative dotate di personalità giuridica al fine di consentire autonomia organizzativa e di bilancio, ed assunzioni delle professionalità strutturalmente inquadrati nella filiera del welfare territoriale.

Il Coordinatore CISL Funzioni Locali, Vincenzo Della Rocca dichiara: Desta forte preoccupazione la verosimile perdita delle misure di sostegno destinate alle assunzioni in forma strutturale dal Governo Centrale (possibile attuarle fuori dai vincoli assunzionali e già trasferite sul Fondo di Solidarietà Comunale ai singoli comuni appartenenti all’ambito sociale), il cui ammontare complessivo è pari a 874.645,41 €, tale da vanificare il raggiungimento dell’obiettivo del superamento dei gap esistenti sui livelli essenziali delle prestazioni nel settore sociale e destinate alle assunzioni di assistenti sociali, educatori, psicologi, figure professionali specialistiche, ecc. In particolare rimarca che l’obiettivo prioritario, dei legislatori Nazionale e Regionale, rimane il potenziamento del Servizio Sociale Professionale formalizzato per norma nei L.E.P.S. (livello essenziali di prestazioni sociali) che prevede un rapporto tra assistenti sociali a tempo indeterminato e popolazione residente pari a 1 a 5.000 (L. 178/2020), ove purtroppo dobbiamo rilevare che solo il comune capofila di recente stia programmando un recupero del GAP, tra l’altro inadeguato rispetto agli standard previsti, constando l’assenza assoluta di personale strutturalmente inquadrati e destinati a tale scopo (assenza di personale a tempo indeterminato) nei rimanenti comuni appartenenti all’ambito.

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